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Care tutte 🙂 L’inizio dell’anno è iniziato soft come volevo che fosse. Soffice come la neve che abbiamo trovato a 2000 metri, sul Monte Altissimo (Brentonico -TN): 2 giorni di “escursionistica su neve” movimentati… tra Sole splendente, bufera di neve e di nuovo Sole e Magia nei boschi […].

Ma bando alle ciance… tutto questo per dirvi che ieri in una consulenza individuale mi è stato chiesto se questo tipo di attività (la libera professione) comporta il dover lavorare anche i sabati e le domeniche [virgola] e dover essere dipendenti necessariamente dalla tecnologia.

> Per i miei 7 anni di esperienza come libera professionista e per il mio modo di fare impresa in “rosa” tutto questo NON E’ NECESSARIO e da un punto di vista creativo è anche controproducente. 
 Agli inizi dell’attività forse potreste aver voglia (e piacere) di passare anche i week end concentrati sul far nascere la “vostra creatura”, tuttavia a lungo termine tutto questo impatterebbe sulla vostra vita personale, facendovi perdere amicizie e opportunità di svago (…che per una mente libera sono sempre occasioni di confronto, crescita personale, culturale, creativa).

Per quanto riguarda il tema di rimanere costantemente connessi e presenti attraverso la tecnologia ed i social media non mi stancherò mai di dirvi che – a mio modesto parere – tante persone stanno confondendo “i business digitali” (ad alta attrazione maschile) con il lavoro dalle caratteristiche “tradizionali”.

Pertanto: utilizzo dei social sì, ma nella misura in cui rimane in equilibrio con tutte le altre aree imprenditoriali da presidiare (ammiinistrazione/contabilità; ricerca & sviluppo; promozione anche su altri canali; operatività lavorativa presso o per i clienti; spazio creativo). 

Il digitale in tutte le sue sfaccettature (social in primis) ha irrotto nelle nostre vite come un’enzima impazzito, tuttavia dopo un primo boom assolutamente naturale, ora – per i più lungimiranti – stiamo assistendo o assisteremo ad ridimensionamento nell’utilizzo degli stessi social – come in tutte le innovazioni/trasformazioni della storia che hanno comportato dei cambiamenti sociali/comportamentali da parte dell’essere umano. Ho iniziato a lavorare con i social nel 2007 e ora, dopo 10 anni, sto percependo una consapevolezza nuova […]. 

Tornando alla parola “business” (stra-abusata anche dal sesso femminile in maniera un po’ erronea)… per “business” nell’accezione più generica del termine si intendono sì gli affari o le attività di tipo industriale – commerciale (l’azienda stessa nel suo complesso), tuttavia ad una visione più approfondita si intende quel tipo di attività che comporta prodotti/servizi SCALABILI (dove quest’ultima accezione si si riferisce, in termini generali, alla capacità di un sistema di “crescere” o diminuire di scala in funzione delle necessità e delle disponibilità). L’industria, per esempio, lavora per sua natura con prodotti scalabili,  i servizi digitali, invece, per lavorare con questa logica devono essere “know how” = conoscenza = informazioni “pacchettizzate” = messe all’interno di un vero e proprio format (ad esempio attraverso un layout grafico/creativo, come la grafica di un libro o il layout di un video) e proposte al mercato. 

In parole semplici quello che sto osservando è che tante donne che si stanno avviando alla libera professione (e che stanno arrivando da me dopo svariati tentativi con altri consulenti) stanno mixando due modelli di fare impresa MOLTO DIVERSI, cercando di scopiazzare brutalmente la modalità dei business digitali scalabili e mettendole assieme all’attività “tradizionale”, tipica del lavoro che opera anche e sopratutto a livello off-line (ovvero ad esempio proporre e vendere consulenze o corsi formativi all’interno di 8 ore lavorative giornaliere), facendo male l’uno e l’altro = fatturando poco, pochissimo, con basse marginalità di guadagno e con alta dispersione di energie.

Il mondo maschile, per sua natura, è sempre predisposto a cercare di raggiungere il massimo risultato economico-monetario con il minimo sforzo minimo. E quindi i nuovi “business digitali” dove si progettano, producono, promuovono e dove si vendono online prodotti digitali (corsi formativi online, ebook, audiolibri, ecc) sono per loro una ghiottoneria. Come il miele per gli orsi.

Anche al mondo femminile una cosa così può piacere molto (personalmente quando mi arrivano i soldi su PayPal delle mie dispense online – mentre faccio i piatti – mi piace molto 🙂 tuttavia quello che è da considerare è che di fatto questi MODELLI DI BUSINESS DIGITALI corrispondono a:

1) “un modello di business” ben preciso; 

2) attività di marketing digitali ben definite (funzionali ad attrarre una massa ben definita di UTENTI potenzialmente interessati al prodotto);

3) attività digitali di “accompagnamento all’acquisto” dell’utente ben precise (in termini tecnici NURTURING = Nutrimento) attraverso piattaforme di marketing automatizzato secondo il modello e l’approccio americano;

4) progettazione di una comunicazione persuasiva peculiare su N piattaforme digitali che hanno la funzione di fare N cose in una dinamica di persuasione d’acquisto (che è molto diversa dalla dinamica della psicologia d’acquisto /processi cognitivi decisionali che prevale nel mio modo di fare impresa).

 

Il fatto che numerosi DIGITAL COACH vi abbiano venduto questo modello di attività per “semplice” è sintomatico della superficialità con cui alcune nuove startup stanno nascendo, fatturando e anche morendo (o arrancando) velocemente*! 

Ma gli esseri umani sono dotati (per fortuna) di Libero Arbitrio. Pertanto rimando al vostro senso critico per non farvi influenzare esageratamente e cercare di operare con la vostra testa (acquisendo informazioni da più fonti e attuando una strategia idonea alla vostre capacità/competenze e attitudini personali).

*Questo modello di superficialità estrema sembra dilagare. Ed il naufragio delle attività è direttamente proporzionale all’allagamento. Poiché tanti nuove realtà fatturano pochissimo, o addirittura non fatturano per niente. Oppure operano con  molta fatica dovendosi inventare prodotti e servizi continuamente – a bassissima marginalità di guardagno.

 

Voi dove volete stare?